Ogni storia ha un finale ma soprattutto ha un senso.
Giusto, dolce, amaro, insensato, sperato che sia è quello che decreta il senso ultimo, forse lascia il segno decisivo di tante piccole e grandi momenti vissuti. Il calcio è uno sport particolare, praticato da molti e seguito da troppi che spesso lascia e racconta storie che fanno da specchio alla vita reale. L'A.C. Salza Irpina ne ha scritte di storie, ne ha visti di allenatori, capitani, giocatori, tifosi e avversari. Non ricordo un paese irpino in cui in oltre dieci anni questa squadra non abbia giocato. Oggi è toccato a Mirabella Eclano e proprio oggi è stata scritta una di quelle storie che lasciano il segno. Una squadra che dopo tanti anni giocava per un nobile obiettivo e tanti "nobili" tifosi a sostenerla. Il Salza Irpina ha perso. Eppure qualcosa uscendo da quello stadio è rimasto più impresso di una vittoria. Risuonava e splendeva nelle lacrime di qualche giocatore ancora sporco di polvere. Era trascinato dalle gradinate come le bandiere sempre tenute strette in mano con la frase che le accompagnava alla fine: "conserviamole, serviranno in futuro". Era portata con orgoglio da persone che non conoscevano i nomi dei giocatori in campo ma che avevano percorso trenta chilometri per sosternerli con vera passione. Nessuno era davvero deluso. Dispiaciuti ma non delusi. Forse perchè tra quelli in campo e i tantissimi a guardare c'era un paese che aveva voglia di lasciare il segno, un segno che fa mancare il respiro e ti fa sentire le gambe pesanti, in campo e sugli spalti. Un segno che si trasforma in senso finale della storia. Perchè dopo aver vinto è facile premere tutti insieme sul clacson di una macchina e abbracciarsi ubriachi di felicità. E' facile dirsi siamo stati i migliori e abbiamo meritato. E' facile dire grazie a tutti è stato bellissimo. E' "bello", troppo bello, anche perdere quando capisci che non sei deluso perchè hai fatto parte di uno spettacolo unico che non porta con se il facile e scontato significato della vittoria finale ma il senso di una storia che da amara si trasforma in dolce grazie ai mille volti che l'hanno insaporita.
Grazie a tutti.
Anche agli avversari.
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